PNRR, Stefàno (Pd): “Disparità tra nord e sud, interrogazione urgente su bandi asili nido”

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La prova del nove l’avremo a stretto giro con gli esiti del bando sugli asili nido nei comuni svantaggiati,

Che scade il prossimo 21 maggio, senza che in esso sia stata indicata alcuna quota al Sud, presentando anzi modalità di attribuzione tali da favorire chi è più avanti, chi ha una organizzazione amministrativa più strutturata”. Autocitarsi non è sempre espressione di stile, ma queste sono le parole da me pronunciate in Aula al Senato lo scorso 27 aprile in occasione dell’approvazione del PNRR.

Avevo lanciato un allarme che oggi non solo si rileva come fondato ma che restituisce in maniera plastica quello che rischia di diventare una beffa continua e reiterata per chi è più svantaggiato nel nostro Paese se non si sarà in grado di prestare maggiore attenzione alle iniziative che andranno a costituire la messa a terra del PNRR. Leggere i risultati del bando che vedono attribuire i nuovi asili nido a città ricche secondo tutti i parametri economici a scapito invece di quelle città che appartengono alle categorie dei comuni svantaggiati è inaccettabile. Se poi a questo ci aggiungiamo che la legge cha ha stanziato questi fondi prevedeva proprio la finalità del riequilibrio territoriale, diventa a dir poco insopportabile. Siamo di fronte, infatti, al mancato perseguimento dei principi e degli obiettivi che il PNRR ha e a cui deve dare seguito. Nell’ultimo punto del decreto di assegnazione provvisoria di questi fondi, si legge – come se non bastasse – che “i progetti finanziati sono inclusi nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza e dovranno riportare su tutti i documenti di riferimento la dicitura “Finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU”.

Una parte degli oltre 190 miliardi, ad oggi, già sappiamo quindi che mancherà gli obiettivi di riequilibrio territoriale: non è decisamente il migliore degli inizi. Per questo ho predisposto un atto di sindacato ispettivo per chiedere al governo tutte le necessarie garanzie affinché non si verifichino più tali gravi errori’. Così il senatore del Pd Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche europee a Palazzo Madama.