Rdc, Brunetta: “Vecchio sistema era un’accozzaglia, ora l’assetto è totalmente rivoluzionato”

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Il vecchio sistema era un’accozzaglia di confusione, ideologismi, soluzioni improbabili

In due anni e mezzo è costato 19,6 miliardi. L’importo medio erogato è cresciuto dell’11%, con una serie di abusi e distorsioni sul mercato del lavoro. Basti pensare alle difficoltà di reperire personale nel turismo o nel terziario. L’idea di fare tutto per via digitale, a distanza, non poteva funzionare. Questa è una materia che richiede la presenza, colloqui costanti. Ora chi non si presenta al centro per l’impiego ogni mese, se non ha ragioni valide, perde il sussidio o gli viene ridotto”.

Così, oggi sul Corriere della Sera, il Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta.

La prima grande innovazione è tracciare una netta distinzione fra occupabili e non. Oggi 1,68 milioni di nuclei familiari ricevono il reddito, per un totale di 3,8 milioni di persone coinvolte, ma dei beneficiari solo circa un terzo è occupabile. È su questo che si deve intervenire con le politiche attive del lavoro – aggiunge.

Questi beneficiari – prosegue – in cerca di un posto sono soggetti deboli, ci vorrà tutta l’esperienza di chi lavora a contatto con il mercato. Le agenzie private sono tante, circa 100 autorizzate, con una rete di 2.500 filiali sparse in tutto il Paese e decine di migliaia di dipendenti diretti. Non sono certo i poveri navigator, è gente che conosce il territorio. Questa è una vera riforma, quasi una rivoluzione, che ha visto la massima collaborazione di tutti i partiti della maggioranza, senza arroccamenti ideologici. Ne esce un assetto totalmente diverso”.