“Ogni guerra lascia il nostro mondo peggiore di come lo ha trovato. La guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male”
Fare tutto il possibile per la pace
In un comunicato, il Segretariato dell’arcivescovo maggiore, con sede di Roma, ha riferito di una telefonata avvenuta ieri tra il Papa e Sua Beatitudine Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč della Chiesa greco-cattolica ucraina. Francesco ha chiesto informazioni sulla situazione a Kiev e in Ucraina in generale e ha espresso la volontà di fare tutto quello che è nelle sue possibilità. Nel colloquio ha domandato della situazione dei vescovi e dei sacerdoti nei territori più colpiti dall’operazione militare russa. Il Papa ha ringraziato poi la Chiesa greco-cattolica ucraina per la sua vicinanza al popolo, per la sua scelta di stare accanto e per aver messo a disposizione i sotterranei della cattedrale di Kiev che sono diventati un vero e proprio rifugio. Infine ha assicurato la sua preghiera ed ha impartito la benedizione al popolo ucraino sofferente.
Francesco aveva voluto manifestare, in un colloquio di 30 minuti, la sua preoccupazione per la guerra in Ucraina recandosi personalmente nella sede dell’Ambasciata della Federazione russa presso la Santa Sede, guidata dall’ambasciatore Alexander Avdeev.
Non tacere perché la parola salva
“L’Ucraina è viva, l’Ucraina lotta, ma oggi chiediamo al mondo di essere solidale con noi, e non tacere, perché la parola salva, la parola costruisce il mondo. Mentre il silenzio e l’indifferenza uccidono”. E’ il passaggio forte del comunicato di stamani di Sua Beatitudine Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč della Chiesa greco-cattolica ucraina, che ha ringraziato il Papa per il suo sostegno. Il suo “grazie di cuore” va alla Chiesa locale, alle Chiese dei Paesi vicini, al Patriarca ecumenico Bartolomeo, a tutti coloro che si stanno impegnando per la pace. “Noi cristiani – scrive Shevchuk – noi esseri umani non abbiamo il diritto di stare zitti”, l’invito “in questi tempi drammatici ma eroici” è di continuare a pregare per le vittime innocenti tra i civili e tra i soldati. “Oggi chiedo a tutti quanti ci ascoltano, a tutti che udiranno la nostra voce della nostra Kiev dissanguata: lottate per la pace”.