Una giungla. Un labirinto. Una specie di girone dell’inferno dantesco

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ruffini

Chiamatelo come vi pare, ma una cosa è certa, l’Italia riparte anche e soprattutto se semplificherà la vita dei cittadini e delle imprese

Perché circa 800 norme tributarie, che significano 800 spiegazioni, 800 circolari di attuazione, 800 pareri, e così via non sono proprio l’esempio di un’amministrazione amica dei cittadini, di uno Stato semplice, veloce, efficiente.
Ce lo diciamo da decenni, mai e poi mai abbiamo davvero messo mano a un fisco che fa fiasco.

Oggi l’appello a strappare tutte queste regole da azzeccagarbugli è arrivato da Ernesto Maria Ruffini, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, un grande professionista, un uomo concreto. Un servitore dello Stato o, come si dice oggi, un civil servant, che in questi anni ha lavorato sempre avendo in mente i cittadini. Da componente del Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale italiana, nel 2014, durante il governo Renzi a direttore dell’Agenzia delle Entrate nel 2017, anno in cui si è raggiunto il risultato record di recupero dell’evasione fiscale raggiungendo i 20,1 miliardi di euro.
Sono d’accordo con Ernesto Maria Ruffini, facciamo piazza pulita di questa montagna di leggi. Nel Pnrr che abbiamo inviato a Bruxelles la semplificazione e la maggiore equità del fisco sono due pilastri fondamentali di una riforma che al più presto deve vedere la luce.

Un’Italia più semplice, più giusta. Questo ci chiedono i cittadini.