Una notevole evoluzione filosofica nell’attività di difesa del Lago

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Una notevole evoluzione filosofica nell’attività di difesa del Lago

tratto da “L’ultima fila in alto”

Gianluca Bordiga ha scritto “L’ultima fila in alto”, libro autobiografico, che verrà presentato prossimamente. Egli con quest’opera racconta in modo armonioso, e con una sintesi efficace che valorizza le emozioni, un arco temporale di novantacinque anni, dalla storia di suo papà quando aveva tre anni, e quindi la sua famiglia d’origine, dagli inizi del ventesimo secolo fino ad arrivare all’attualità ed al suo impegno pubblico in difesa del territorio dov’è nato e cresciuto, il Lago D’Idro; territorio che per natura s’estende sull’intera asta fluviale del bacino del Chiese. Decine di episodi emozionanti, nei sensi contrapposti. L’associazione Amici della Terra Lago D’Idro Valle Sabbia, sede sul Lago D’Idro, splendido Lago d’origine glaciale a confine tra la Lombardia e il Trentino, rientrante nel novero dei grandi Laghi alpini, simile a un fiordo, nel 2017 inizia ad introdurre una notevole evoluzione filosofica nell’attività di difesa del Lago, allargando lo sguardo al suo fiume Chiese, che del Lago ne è immissario ed emissario. Infatti oltre alle azioni popolari e legali in difesa del Lago, con ricorsi prima al Tribunale Amministrativo Regionale e poi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche di Roma, l’Associazione inizia a parlare di voler avviare un processo culturale teso a dialogare con il maggior numero possibile di formazioni sociali che svolgono attività nei vari territori dell’intera asta fluviale del bacino imbrifero del Chiese; Lago D’Idro compreso, che del grande Fiume Chiese appunto ne è per sua natura un rilassamento morfologico. È una nuova fase, di rilievo storico, mai nessuno in precedenza ha avviato questo processo culturale. Una fase concepita in seno all’Associazione, discussa e progettata nel corso di decine di riunioni del suo cosiddetto Gruppo di Sostegno; un gruppo di dieci persone, formato dal Direttivo stesso dell’Associazione e da altre cinque persone competenti e disponibili a portare avanti il tema della salvaguardia del Lago e del suo Fiume; persone scelte tra la popolazione e non necessariamente iscritte alla stessa. Con questa azione di ricerca del dialogo costante con varie formazioni sociali sensibili al tema della salvaguardia dell’asta del Chiese, su tutti i suoi 160 chilometri di asta fluviale, l’Associazione introduce il concetto unitario dell’asta del Chiese, che si pensa sia lungimirante. L’Associazione vuole uscire dall’ambito territoriale circoscritto al Lago D’Idro, per cercare il dialogo con quanti hanno la stessa sensibilità negli altri trenta Comuni bagnati dal bacino imbrifero. È un processo culturale che deve avanzare per gradi perché non c’è mai stato un dialogo in passato; sono Comuni sparsi su 2 Regioni, Trentino e Lombardia, e 3 Province, Trento, Brescia e Mantova; anzi nei Comuni della pianura, dove coloro che vogliono sfruttare in modo innaturale il Lago e l’asta fluviale hanno sempre dipinto queste battaglie ambientali come negazione del loro diritto a lavorare le loro terre, la ricerca del dialogo sarà ardua. La contrapposizione preconcetta è stato evidentemente finora il peccato originale che ha impedito quel dialogo. L’Associazione ne è ben consapevole, cerca quindi un compagno di viaggio che possa avere contatti già avviati negli altri territori. Il viaggio culturale e antropologico inizia, s’intravede subito la potenzialità per un’evoluzione senza precedenti.

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