I due maratoneti

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La Maratona è lunga 42 chilometri e 195 metri, uguale alla distanza fra Atene e Maratona percorsa da Filippide per annunciare la vittoria sui Persiani, in epoca nella quale i cellulari non coprivano distanze così lunghe. E di solito la maratona si corre su strada, e non in pista

Per questo motivo non è corretto parlare di record valutando il tempo minimo, in quanto un percorso può essere più o meno agevole di un altro. Ma ammettiamo che due atleti vogliano cimentarsi in questa gara in una pista, uno nella prima corsia, e uno nell’ultima, che di solito è l’ottava. Ovviamente il primo compirà dei giri più stretti, e quindi ne dovrà percorrere di più per pareggiare il percorso del secondo. Ma supponiamo anche che abbiano preparazioni diverse, molto diverse tra loro, e quindi ci saranno parecchi sorpassi durante la loro gara. Supponiamo ancora che al centro dello stadio ci sia un giudice che li osserva, e quindi ogni tanto, in occasione dei sorpassi, vedrà il corridore interno che copre alla sua vista il corridore esterno per qualche secondo. Questo succede anche con il nostro Sistema Solare: i pianeti interni ogni tanto può capitare che si intromettano tra il Sole e un pianeta esterno, e in quel caso c’è l’eclisse. In questa occasione dal pianeta esterno non si vede il Sole e dal Sole non si potrebbe vedere il pianeta esterno.

Parliamo allora di Mercurio, che possiamo paragonare al corridore in corsia 1, e della nostra Terra, che corre in corsia 8. Mercurio fa una rivoluzione attorno al Sole in 88 giorni, quindi ne fa quattro nel tempo di un anno, quando noi ne facciamo una.

Allora ecco che Mercurio “ci sorpassa” più volte all’anno, e ci si potrebbero aspettare ogni anno parecchie eclissi del Sole, oscurato da Mercurio. In realtà, in proporzione, Mercurio è molto più vicino al Sole di quanto accada con l’atleta in corsia 1 rispetto all’atleta in corsia 8, ma è anche molto, ma molto più piccolo, e quindi le eclissi non sono percettibili dalla nostra Terra che con strumenti molto sofisticati, e poi c’è un’altra cosa da dire, che con i maratoneti non accade: gli atleti corrono tutti sullo stesso piano, mentre i pianeti no. In pratica, è come se la corsia 1 venisse messa “di traverso” sulla pista, e avesse solo due punti nei quali interseca il piano dello stadio. E quindi ecco che invece di avere qualche eclisse ogni anno, ne abbiamo solo alcune ogni secolo, rigorosamente di maggio o di novembre: a chi si fosse persa quella dell’11 novembre 2019, consiglio di segnarsi sull’agenda la prossima data, il 13 novembre 2032. Con buona pace dei Mercurio-piattisti.


Giorgio Dendi