di MARIO GIORDANO
Se il prezzo è più segreto del segreto di Fatima.
“Lo sa come compriamo le medicine?” E’ Luglio. Sono nella sede dell’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco. E Luca Li Bassi, che mi parla, in quel momento è il direttore generale.
“Immagini di andare al mercato…”.
Immagino.
“Ci sono banchi con frutta, verdura, pere, mele, pomodori…”.
D’accordo.
“D’accordo si, ma non c’è nemmeno un cartellino con i prezzi”.
Nemmeno uno?.
“Nemmeno uno.”
E se non ci sono i prezzi, come faccio a decidere cosa comprare?
“Ecco, appunto. Lei si avvicina al venditore e quello le sussurra il prezzo”.
Me lo sussurra?
“Si, nell’orecchio”
Senza che nessuno senta?
“Senza che nessuno senta”
E se voglio dirlo agli altri? Magari per confrontarlo?
“Non può”
Non posso?
“No. La vendita avviene con la clausola della segretezza.”
E io che ci guadagno dalla clausola della segretezza?
“Uno sconto”
Ma se non so qual’è il prezzo…
“Infatti”
E’ una follia
“Risultato?”
Me lo dica lei
“Ogni compratore, in un mercato del genere, è convinto di avere avuto il prezzo più basso”.
E non è vero.
“Ovvio: Le pare possibile che tutti possano avere il prezzo più basso?”
Se a raccontarmela non fosse colui che le contrattazioni le fa per dovere istituzionale, non ci crederei. Eppure è così. A tutt’oggi il prezzo dei farmaci pagato dal Servizio Sanitario Nazionale è un mistero. Un segreto. Come quello di Fatima. Anzi no, di più, perchè il segreto di Fatima è stato svelato. Il prezzo dei farmaci no. Non ancora. Per il Ssn è un segreto più segreto di Fatima. Enigma assoluto. E come mai?
Ovvio: ad imporre il silenzio sono le case farmaceutiche. Chi acquista da loro deve sottostare al diktat. Per forza. Vuoi comprare? Io ti faccio uno sconticino ma tu non dici niente a nessuno. Un prezzo di listino c’è, ma è indicativo e del tutto fittizio. Il vero prezzo di vendita allo Stato nessuno lo deve sapere.
“Quando ci troviamo alle riunioni tutti insieme noi, direttori generali dei vari enti nazionali, io italiano con quello tedesco, quello olandese, francese ecc… verrebbe naturale chiedere: ma tu quanto lo hai pagato quel farmaco? E quell’altro? Ma non possiamo farlo, siamo legati a clausole di riservatezza. C’è da ridere: a tutti noi è stato detto che abbiamo pagato il prezzo più basso e tutti sappiamo che non può essere vero…”
Proprio come nel nostro ipotetico mercatino rionale, fra mele e pere fittizie. E vere figure da cachi.
estratto dal libro SCIACALLI