Infrastrutture strategiche e prioritarie: +32,7% gli importi di lavori pubblici

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Anche se, a causa dell’emergenza Covid, il numero dei bandi di gara per le opere pubbliche si è contratto (-8,2% nel primo semestre e -4,5% nel secondo semestre)

Tuttavia gli importi nella seconda metà dell’anno sono aumentati in maniera significativa: +32,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un importo complessivo di 30.376 milioni”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione Ambiente della Camera, Alessia Rotta, citando i principali numeri del “Rapporto 2021 infrastrutture strategiche e prioritarie, programmazione e realizzazione”, presentato a Montecitorio e realizzato dal servizio studi della Camera in collaborazione con il centro ricerche Cresme e con l’Autorità nazionale anticorruzione.

Il Rapporto rappresenta il frutto dell’attività di monitoraggio dello stato della programmazione e della realizzazione delle infrastrutture strategiche e prioritarie aggiornata al 31 dicembre 2020 e analizza la condizione di avanzamento delle opere infrastrutturali e del mercato delle opere pubbliche anche alla luce delle conseguenze dell’emergenza pandemica. Le conclusioni contenute nel documento assumono rilievo anche nella prospettiva del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il quale muterà profondamente il contesto di riferimento degli investimenti infrastrutturali e le relative tempistiche di attuazione e su cui, dall’edizione del prossimo anno, il monitoraggio dovrà concentrarsi.

“Il monitoraggio 2020 degli interventi conclusi o avviati lo scorso anno segna un aumento positivo di risorse”, aggiunge Rotta, sottolineando anche che “nel 2020 RFI è stata la prima stazione appaltante con 410 bandi e 13,8 miliardi di euro di importo. Constatiamo positivamente che sono aumentate anche le infrastrutture prioritarie ultimate o in programmazione non solo al Centro-Nord, ma anche al Sud e nelle Isole che riguardo agli importi di gara hanno registrato un aumento del +50,6%, dai 9,2 miliardi del 2019 a 13,8 miliardi”, ha aggiunto la presidente della commissione Ambiente della Camera.

“I dati confermano che è aumentato di circa 3 volte il numero delle gare aggiudicate e bandite e che i tempi medi sono stati notevolmente ridotti da 358 gg a meno di 7 mesi. E’ necessario quindi dare piena applicazione al codice dei contratti pubblici soprattutto negli aspetti maggiormente innovativi e di semplificazione”, ha concluso Rotta.

Fonte: Camera dei deputati