LA DEMOCRAZIA DEI SOVIET (TOGLIATTI)

0
169

“La legittimità del potere, nell’Unione Sovietica, ha la sua fonte prima nella rivoluzione. Questa ha dato il potere alla classe operaia, che era minoranza ma è riuscita, risolvendo i grandi problemi nazionali e sociali che si ponevano, a raccogliere via via attorno a sé tutte le masse popolari, trasformare la struttura economica del paese, creare, far funzionare e progredire una società nuova, costruita secondo i princípi socialisti. Dimenticare la rivoluzione, non tener conto della nuova struttura sociale, dimenticare, cioè, tutto ciò che è proprio dell’Unione Sovietica e poi fare un confronto puramente esteriore con i modi della vita politica nei paesi capitalistici è un trucco e niente più. Ma questo primo richiamo alla realtà non basta. La società sovietica ha avuto, sin dall’inizio, una sua struttura politica democratica, fondata, precisamente, sull’esistenza e sul funzionamento dei «soviet» (consigli di operai, contadini, lavoratori, soldati).

Il sistema dei soviet è, come tale, molto più democratico e progredito di qualsiasi sistema democratico tradizionale, e questo per due motivi. Il primo è che fa penetrare la vita democratica in tutte le parti costitutive della società, partendo dalle unità lavorative di base per risalire, grado a grado, sino alle grandi assemblee cittadine, regionali e nazionali; il secondo è che avvicina le elementari cellule della vita democratica alle unità produttive e quindi supera quell’aspetto negativo delle tradizionali organizzazioni democratiche che consiste nella separazione tra il mondo della produzione e quello della politica e quindi nel carattere esteriore, formale, della libertà.”

(Palmiro Togliatti, da “Intervista a Nuovi argomenti”, 1956)

Luca Stocchi