Landini durissimo contro il raid americano: “E’ un crimine di guerra”

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Maurizio Landini interviene duramente contro il raid americano del 3 gennaio – ordinato da Donald Trump – in cui è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani, un attacco che definisce senza mezzi termini “un crimine di guerra, un’esecuzione mirata senza alcuna copertura giuridica”. Qui la nota diffusa dalla Cgil.

“Un crimine di guerra. Un’esecuzione mirata – commenta il segretario generale della Cgil – e senza alcuna copertura giuridica internazionale. Un oltraggio al ruolo e alla responsabilità del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, organo responsabile della pace e della sicurezza del pianeta, di cui gli Stati Uniti d’America sono membro permanente”. Così Maurizio Landini ha bollato il raid americano per l’eliminazione del generale Soleimani. “L’amministrazione americana, anche in chiave strettamente elettorale ha nuovamente applicato la sua dottrina unilaterale di ordine globale a difesa dei propri interessi strategici. Cosa che da anni sta avvenendo in tutto il Medio Oriente, dove potenze grandi e piccole competono per il controllo e lo sfruttamento delle risorse naturali ed energetiche determinando guerre, caos, violenze, di cui sono vittime le popolazioni e i tentativi di democratizzazione della regione.

La Cgil ribadisce il suo netto rifiuto alla guerra e al terrorismo. Siamo fermamente convinti che non sia l’uso della forza o della deterrenza militare a risolvere i conflitti, ma che solo con il primato e il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, con la cooperazione e il partenariato internazionale, sia possibile accompagnare le popolazioni, le diverse comunità etniche e religiose e gli stati della regione Mediorientale a ricostruire società giuste e democratiche, contrastando così diseguaglianze, migrazioni forzate e sfruttamento selvaggio delle risorse naturali e del lavoro”.

“Infine la Cgil richiama il Governo italiano e l’Unione Europea ad agire con immediatezza per fermare le guerre in corso in Medio Oriente, questa nuova escalation di violenza e il precipitare del conflitto libico, che rischiano di trascinarci in una nuova guerra di dimensioni e conseguenze devastanti. Occorre riassumere con determinazione e responsabilità il ruolo di dialogo, mediazione e cooperazione tra Stati e popolazioni del Mediterraneo, per scrivere un’altra storia fatta di pace, convivenza, giustizia sociale, libertà e democrazia. È l’unica strada per sconfiggere guerre e terrorismo”.

Fortebraccio News