L’ECCESSO DI ANTIBIOTICI UCCIDE UNA PERSONA OGNI ORA

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di Mario GIORDANO

E gli antibiotici?

In Italia il loro uso smodato e sbagliato uccide una persona ogni ora. Pensate che in tutto il continente le vittime sono 33mila l’anno (per l’esattezza 33.110 secondo la ricerca nel 2018). Da noi 10mila (10.762 per l’esattezza secondo la ricerca nel 2018). Il che significa che 27 persone al giorno quindi più di una persona all’ora. Questo perchè si prescrivono antibiotici anche quando non sono necessari. I super batteri resistono agli antibiotici generando così 2,5milioni di giornate di ricovero costandoci 1,5miliardi di euro. Chi ferma la giostra degli incassi facili? Solo promesse: il primo dell’Oms risale nel 2015, c’è stato il piano europeo pubblicato dalla Commissione UE nel 2017 e poiil piano italiano per il 2017/2020 con tanto di istituzione di osservatorio presso l’Istituto superiore di Sanità. Anche i ministri della salute del G20 riuniti a Osaka nell’ottobre scorso si sono impegnati a prendere provvedimenti. Oggi sono 700mila le persone che muoiono nel mondo per infezioni che resistono agli antibiotici. Eppure chissà perchè si continuano a prescrivere le pasticche magiche in allegria. Alla faccia dei piani, alla faccia degli allarmi. Alè avanti: un antibiotico non si nega a nessuno, via via come il pane, un antibiotico si prende al posto delle cicche rinfrescando l’alito. Nel 2017 in Italia per ogni mille abitanti si sono consumate 23,4 dosi giornaliere, più della media europea che è di 21,7 di cui solo il 10% è stato distribuito negli ospedali mentre il restante 90% da medici di base e pediatri. Il risultato di queste prescrizioni è devastante. Spendiamo quasi un miliardo l’anno di cui il 90% è a carico del Servizio sanitario nazionale per assumere dei farmaci che non solo il più delle volte sono inutili, ma che sono anche dannosi. Infatti alcuni batteri come ad esempio la Klebsiella pneumoniae responsabile di molti decessi in ospedale che in Italia resistono alle terapie nel 55% dei casi contro la media europea che è del 30%. Così anzichè limitare il consumo di antibiotici andiamo avanti ad assumerli riempendo le casse di chi li producono.

Tratto dal libro

SCIACALLI – VIRUS, SALUTE E SOLDI487