L’Istat rivede al ribasso le stime per il Pil 2020. Crollo dei consumi

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L’Istat rivede al ribasso le stime sul Pil italiano. L’istituto di statistica stima ora una marcata contrazione, pari a -8,9%, per l’anno in corso, seguita da una “ripresa parziale” nel 2021 (+4%). Così l’Istat nelle ‘Prospettive per l’economia italiana 2020-2021′. Nel 2020 disoccupazione al 9,4% poi sale all’11% L’andamento del mercato del lavoro risentirà del processo di ricomposizione tra disoccupati e inattivi, oltre che della progressiva normalizzazione dei provvedimenti a sostegno dell’occupazione. Secondo l’istituto di statistica nel 2020 il tasso di disoccupazione diminuirà del 9,4% per poi tornare a crescere nel 2021 (11%). A ottobre il numero di occupati è risultato lievemente inferiore rispetto al mese precedente (-0,1% pari a -13mila unità), mentre nella media agosto-ottobre si è registrato un aumento congiunturale (+0,5% pari a 115mila unità). Tuttavia, a ottobre il numero degli occupati risulta “significativamente inferiore” a quello di gennaio (circa 400mila unità in meno). E’ quanto rileva l’Istat, sottolineando che alla riduzione dell’occupazione non è corrisposto, nello stesso periodo, un aumento della disoccupazione (circa di 20mila unità l’aumento rispetto a gennaio) quanto un aumento dell’inattività (circa 250mila unità in più). L’andamento degli indicatori del mercato del lavoro, spiega l’istituto di statistica, è stato fortemente influenzato dai provvedimenti di parziale chiusura delle attività produttive, dall’adozione dello smart working, dalle misure di limitazione dei comportamenti sociali e dalle politiche realizzate a sostegno dell’occupazione, rendendo difficili le comparazioni internazionali. Consumi: nel 2020 -10% per famiglie, in 2021 ripresa a +4,5% Per Pa rispettivamente +2% e +0,1% Roma, 3 dic. (Adnkronos) – Per il 2020 si prevede un’ampia riduzione dei consumi delle famiglie e delle Isp in termini reali (-10,0%) accompagnata da un deciso aumento della propensione al risparmio. Nel prossimo anno la ripresa dei consumi sarà contenuta, condizionata dalla fase di transizione del recupero delle spese nei servizi e della progressiva riduzione dell’incertezza legata all’evoluzione del virus. Nel 2021, è prevista una ripresa della spesa delle famiglie (+4,5%). Quanto ai consumi della Pa, nel 2020 è atteso un aumento del 2% e una stabilità (+0,1%) nel 2021. La ripresa dei contagi, spiega l’istituto di statistica, “è attesa influenzare negativamente i prossimi mesi anche se i provvedimenti varati dal governo dovrebbero consentire una parziale tenuta dei redditi e un contenimento della disoccupazione. Tuttavia, i dati sulla fiducia di novembre mostrano un generalizzato peggioramento, che ha interessato con maggiore intensità le attese sulla situazione economica e sulla disoccupazione”. Crollo del turismo: fatturato tour operator -73,2% A causa del Covid, si è verificato un vero e proprio crollo delle attività legate al turismo. Nel suo ultimo report sulle prospettive economiche nel biennio 2020-2021, l’Istat sottolinea che “nei primi nove mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il fatturato ha registrato pesanti diminuzioni per le imprese nel trasporto aereo (-58,3%), nei servizi di alloggio (-52,0%) e nelle attività dei servizi delle agenzie di viaggio, dei tour operator e servizi di prenotazione e attività connesse (-73,2%)”. Ripresa Eurozona legata a vaccini e recovery Nell’eurozona la ripresa dei ritmi produttivi e dei consumi appare legata ai tempi necessari alla diffusione del vaccino e alla implementazione delle azioni legate al Recovery and Resilience Facility Program. Lo sottolinea l’Istat nel rapporto sulle prospettive sull’economia italiana. Nell’area euro, il Pil nel terzo trimestre ha segnato un marcato rimbalzo congiunturale (+12,6% dopo il -11,8% del trimestre precedente). Nel dettaglio nazionale, il Pil tedesco è cresciuto dell’8,5% (-9,8% in T2), quello francese del 18,7% (-13,8% in T2) e quello spagnolo del 16,7% (-17,8% in T2). Le recenti previsioni di autunno della Commissione europea evidenziano per l’area dell’euro il deciso calo del Pil per quest’anno (-7,8%) mentre per il 2021 si prevede un rimbalzo (+4,2%) che risulterà ancora condizionato dagli effetti della diffusione del virus e delle relative misure di contenimento.