Orlando sui governatori: “Reazioni ridicole e incomprensibili”

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“Francamente siamo di fronte a reazioni ridicole e incomprensibili” anche perché l’assegnazione di una regione alla zona rossa “non è una pagella”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd Andrea Orlando intervistato da Rainws 24.

“I Governatori dovrebbero semmai spiegare – ha proseguito – che i dati della loro Regione sono migliorati, ma nessuno credo lo possa fare, al netto della Calabria che ha cambiato i criteri di conteggio delle terapie intensive, che non so se è il modo giusto per affrontare i problemi strutturali. In questo momento occorre evitare le polemiche, semmai confrontarsi su come migliorare la situazione”.
Dopo la diffusione del Coronavirus, ha proseguito il vicesegretario del Pd, “si evoca spesso la guerra: abbiamo un attacco simmetrico a tutte le regioni ma risposte asimmetriche, con 20 sistemi diversi. Non voglio parlare di massimi sistemi e del Tivolo V ma l’assenza di coordinamento ha generato risposte disallineate, non si risponde a un fatto del genere con 20 risposte diverse”.
Quanto alla ipotesi che dietro la sollevazioni dei Governatori del centrodestra ci sia una “regia politica” da parte di Matteo Salvini, Orlando ha risposto: “Se c’è una regia e un coordinamento non è quello necessario. La regie dovrebbe migliorare le strategie non a negare l’evidenza. Fontana parla di ‘Schiaffo ai lombardi’, ma la sua regione è la stessa dove si conteggia un terzo dei malati e dei morti di tutta Italia”.
Orlando ha insistito sul fatto che le assegnazioni delle Regioni alle diverse fasce, “non sono pagelle, sono meccanismi anche opinabili, che si possono anche discutere, ma il virus si è abbattuto in modo differenziato e servono misure differenziate. Non è un voto ai governatori, ma la presa d’atto che per cause diverse, come le diverse sanità, le modalità in cui si è diffuso il virus, l’assetto urbano delle città, ha fatto sì che fosse diversa la modalità con cui il virus colpisce”. Inoltre “i dati sono quelli forniti dalle regioni stesse, il che rende grottesca la situazione, altro che complotti”.
“Si è affermato il principio – ha poi aggiunto – che si è federalisti quando le cose vanno bene, centralisti quando vanno prese misure impopolari. Questa cosa dà un colpo forte alle richieste autonomiste”