Politiche sociali a Roma, il governo che non c’è

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“La mancanza di capacità di governo della Giunta Capitolina, coniugata con la disintermediazione nei confronti del sindacato confederale, ha avuto come risultato una totale assenza di programmazione condivisa che ha generato difficoltà nella spesa delle poche risorse disponibili per erogare servizi fondamentali ai cittadini meno abbienti. Anche in presenza di numerose richieste di confronto sia su alcuni servizi emergenziali, sia più in generale sulle scelte di programma delle politiche sociali di Roma Capitale e le risorse impegnate, la risposta è stata negativa. Anche riguardo allo schema di Piano Sociale cittadino, recapitatoci per posta dall’Assessore competente, dobbiamo esprimere pesanti criticità. Le più rilevanti risiedono nella mancanza di specifici interventi sugli anziani, in contrasto con tutte le tendenze demografiche in atto, anche a Roma e interventi risolutivi per eliminare le liste di attesa nell’assistenza domiciliare”.

Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dall’attivo dei quadri e delegati riuniti oggi a Roma dalla Cgil di Roma e del Lazio, Cisl di Roma Capitale Rieti e Uil del Lazio, che hanno fatto il punto sulle politiche sociali a Roma e nell’area metropolitana.

“Si rileva inoltre – evidenziano i sindacati – una mancanza di chiarezza e certezza sulle risorse economiche e sui criteri di ripartizione tra Dipartimento e Municipi, che continuano a ricevere i finanziamenti sulla base della spesa storica e non sulla base di analisi e stime puntuali e previsionali dei fabbisogni sociali territoriali. Per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza ci troviamo di fonte a una carenza strutturale di personale, alla mancanza di un regolamento specifico e di un modello organizzativo dei servizi sociali, all’assenza degli strumenti utili a realizzare i progetti di inclusione sociale. Gran parte dei servizi sociali alla cittadinanza sono realizzati attraverso appalti in piena esternalizzazione, molti dei quali affidati a cooperative sociali”.

Per i sindacati “è necessario riuscire a intervenire nei processi di elaborazione dei bandi al fine di garantire non solo i livelli occupazionali e salariali ma soprattutto la dignità dei lavoratori e la qualità dei servizi. Pur avendo chiesto con forza e a lungo l’intervento dell’Assessorato sui municipi/Piani di zona che non rispondono alle richieste per il tavolo di confronto, la programmazione dei servizi, la verifica e il parere delle organizzazioni sindacali, non abbiamo ricevuto risposte”, spiegano.

L’attivo unitario di oggi, quindi, “impegna tutte le strutture di Cgil Cisl Uil territoriali a riproporre l’iniziativa in tutti i territori (Roma e area metropolitana) per avviare tavoli di confronto, operativi e stabili anche a livello di distretto, per la costruzione ottimale dei Punti Unici di Accesso (PUA) e per ripartire dai Piani sociali di zona, strumenti di programmazione di tutti gli interventi e i servizi. Sarà quindi indispensabile avviare un monitoraggio degli accordi siglati a tutti i livelli e una mappatura dei bisogni, elemento indispensabile per una vera contrattazione sociale di prossimità. In assenza di dialogo con le istituzioni o se continueranno a permanere le stesse condizioni di difficoltà e disuguaglianza tra i cittadini, avvieremo azioni di mobilitazione nelle forme e nei modi che riterremo opportuni nell’interesse dei cittadini e dei territori”, conclude la nota delle organizzazioni sindacali capitoline.