TENTATIVO ARDUO: SPIEGARE A SALVINI LA DIFFERENZA TRA INCIUCIO E POLITICA

0
72
cangini

Eravamo in pena, possibile che nessuno abbia ancora pronunciato l’insana parola? Ci aspettavamo lo avrebbe fatto Marco Travaglio, che così intitolò un suo alato libro, l’ha fatto invece Matteo Salvini: “Inciucio”! Ecco, ora siamo a posto. Il presunto leader di una presunta alleanza accusa l’alleato di intelligenza col nemico. Perché è questo che Matteo Salvini intende per inciucio. Silvio Berlusconi starebbe “inciuciando” con il governo perché si è detto disponibile a votare lo scostamento di bilancio (come già due volte è stato fatto sia da Forza Italia sia dalla Lega) purché quelle risorse siano impiegate per sostenere le partite Iva e far crescere l’economia.
Era un inciucio quello che spinse Dc e Pci a collaborare per la ricostruzione nel dopoguerra? Era un inciucio quello che negli anni Settanta consentì ai partiti dell’intero “arco costituzionale” di fronteggiare il terrorismo? Erano inciuci certi tentativi, purtroppo falliti, di dare all’Italia un assetto istituzionale che ci consentisse di competere ad armi pari con le altre democrazie occidentali? È stato un inciucio l’emendamento firmato lunedì dai capigruppo di maggioranza e opposizione (tranne quello della Lega) in commissione Cultura del Senato per riconoscere un credito di imposta del 90% a teatri e spettacolo dal vivo? No, era politica. Era solo politica, cioè mediazione. Una mediazione esercitata nell’interesse generale in un momento di massima crisi nazionale. C’è chi alla politica preferisce la propaganda. C’è chi si sforza di salvare il salvabile e chi gioca al tanto peggior tanto meglio. C’è chi, andato al governo con i grillini, accusa oggi di inciucio chi è rimasto, e rimarrà, all’opposizione. Non è stato Marco Travaglio, è stato Matteo Salvini.

Andrea Cangini