Moser: “La bici elettrica? Una grande invenzione, fa andare in giro tutti”

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Il campione a quasi 70 anni ha partecipato alla settima tappa del Giro E, vincendola in volata

“La bici a pedalata assistita è una grande invenzione, perché anche senza allenamento ti diverti, puoi andare con gli amici o seguirli dove non potresti”. Non lo dice uno qualunque ma nientemeno che Francesco Moser, uomo dal palmarès sconfinato, soprannominato Campione dei campioni o lo Sceriffo, e oggi produttore di vino ma mai sazio di bici, tanto da indossare nuovamente la tutina, stavolta coni colori della Mediolanum, per capitanare la squadra in blu alla settima tappa del Giro E, quasi 88 km tra Crecchio e Termoli sullo stesso percorso del Giro d’Italia ma in bici “elettrica”.

Incontriamo Moser alla fine della gara destinata agli amatori, resa indimenticabile proprio dal passaggio dei ciclisti normali sulla strada di quelli professionisti, passaggio tra le ali di folla compreso e finalmente il traguardo, lo stesso della Corsa Rosa. Tappa, neanche a dirlo, vinta in volata da Moser prima di quella di Caleb Ewan un paio d’ore dopo. “Non finisco di ripeterlo: questo tipo di bicicletta è una grande invenzione e permette a tutti di andare in giro. C’è gente che mi vede e mi dice “mi hai deluso”: io li mando a quel paese, e gli dico sempre ‘tu fai quello che vuoi, io faccio come mi pare. Ho fatto più di 700.000 km in bici, e insomma: fatica ne ho fatto abbastanza”.

Non manca però l’avvertimento da Sceriffo: “con una bici elettrica chi non è allenato può fare anche delle notevoli salite, ma come con le altre bici deve stare attento alle discese perché tanta gente che non è mai andata in bici va su. Poi in discesa, col peso, vai anche a 60-70 all’ora, e quello bisogna saperlo fare altrimenti vai contro un muro o per terra e insomma, non è piacevole”.